Conosciamo gli speaker di InspiringPR: Mariacristina Gribaudi risponde ad alcune domande del Digital Team, un gruppo di giovani professionisti e studenti UniFerpi che gestiscono i social media di InspiringPR.
Che cos’è l’ispirazione?
E’ il bagaglio di cose che ti porti dentro. Il baule della tua intimità, da cui trai ogni giorno qualcosa di diverso. La coerenza nel portare avanti i tuoi sogni, il coraggio di prendere una decisione. L’aver chiaro l’obiettivo e su di esso far convergere le tue azioni. Ma l’ispirazione non viene solo dal mondo che hai dentro di te. Devi saperla cogliere anche da ciò che ti accade attorno. Io giro il mondo, spesso. Sono cittadina del mondo. E in ogni luogo in cui mi trovo cerco ispirazione. L’ispirazione è quel qualcosa che oggi ti fa essere diverso da quello che eri ieri. E’ la molla della vita, perché come dice Jim Rohn “Noi generalmente cambiamo noi stessi per due ragioni: ispirazione o disperazione”.
Sappiamo che quello dell’ispirazione è un concetto complicato da descrivere e spesso è proprio la dimensione individuale a definirlo. La si può spiegare in modi diversi e diverse sono le fonti da cui la si può trarre. Facciamo un gioco. Scegli almeno 3 oggetti tra i seguenti da cui trai quotidianamente ispirazione o che in passato ne sono stati la fonte…
La citazione: alzare l’asticella, mia preferita tratta dal mondo sportivo: ovvero non accontentarsi mai.
Il libro: “L’amore ai tempi del colera” di Gabriel García Márquez. Una storia unica e “diversa” per questo grande autore.
L’immagine: la foto di mio padre Carlo internato in Germania con il numero 3B309873 sul petto, lì stanno le mie radici.
L’oggetto: la chiave, che identifica la nostra azienda anche come spazio domestico di benessere individuale.
La canzone: La canzone dell’amore perduto di Fabrizio De Andrè. È poesia che racchiude in sé la musica.
Il film: Rocky, il primo. Una storia di passione e resilienza, ambizione e voglia di farcela.
Il ricordo: estate 1998, i miei 6 figli fanno surf. Un vero esempio di come si nuota controcorrente per poi cavalcare l’onda.
In un’epoca in cui si parla sempre più di comunicazione digitale, in cui la componente umana viene meno, quale importanza ricopre il dialogo nella tua professione?
Il dialogo è ciò che mi ha permesso di poter fare l’imprenditrice e al contempo la madre e la moglie. In questi ambiti non c’è comunicazione digitale che tenga, perché la componente umana è fondamentale. Lo è con mio marito, con il quale, proprio per stare in perenne dialogo, abbiamo deciso di alternarci come amministratore unico alla guida dell’azienda: questo ci costringe a confrontarci e a parlarci per tenere aggiornato chi in quel momento è impegnato in altro ruolo. Lo è con i nostri collaboratori in azienda, che sono prima di tutto delle persone, spesso desiderose di modi nuovi di dialogare con l’imprenditore. Lo è con fornitori, venditori e clienti: il dialogo è il modo migliore per far sentir loro vicina l’azienda, in quell’integrazione verticale che prende il nome di make-or-buy, co-design e comakership.