Conosciamo gli speaker di InspiringPR: Giovanna Tinunin risponde ad alcune domande del Digital Team, un gruppo di giovani professionisti e studenti UniFerpi che gestiscono i social media di InspiringPR.
Che cos’è l’ispirazione?
Una “nota stonata”, qualcosa nel mondo che ci circonda che ci fa intravedere per un attimo la possibilità di fare le cose in modo diverso. Il dettaglio che attira la nostra attenzione e ci costringe a pensare in modo nuovo.
Sappiamo che quello dell’ispirazione è un concetto complicato da descrivere e spesso è proprio la dimensione individuale a definirlo. La si può spiegare in modi diversi e diverse sono le fonti da cui la si può trarre. Facciamo un gioco. Scegli almeno 3 oggetti tra i seguenti da cui trai quotidianamente ispirazione o che in passato ne sono stati la fonte…
La citazione: “L’albero, l’esplosione lentissima di un seme”, Bruno Munari perché mi ricorda che siamo il frutto di processi lunghi e sedimentati e che abbiamo radici antiche.
Il libro: “Trattato di funambolismo” di Philippe Petit perché camminiamo tutti su un filo sospeso sul nulla.
Il film: “Il castello errante di Howl”, diretto da Hayao Miyazaki perché per diventare ciò che siamo ci vuole coraggio.
In un’epoca in cui si parla sempre più di comunicazione digitale, in cui la componente umana viene meno, quale importanza ricopre il dialogo nella tua professione?
Fondamentale, considerato che mi occupo di far comunicare meglio le persone, dentro e fuori le organizzazioni. Alla base del mio lavoro c’è il counseling, da cui discende la convinzione che sia sempre possibile creare un ponte di comunicazione e di relazione tra le persone. Il dialogo per me è incontro e occasione di apertura e di crescita, un tema legato allo sviluppo delle risorse interne, ma anche al rispetto di chi ti trovi di fronte.
In ambito digitale, cambiano gli strumenti, ma non le modalità di relazione. Da buoni animali sociali quali siamo, abbiamo ricreato anche lì la formula della comunità e i bisogni che cerchiamo di soddisfare – soprattutto quelli di appartenenza, connessione, autoaffermazione – sono vecchi quanto la nostra presenza su questo pianeta. L’importante è che non ci dimentichiamo che, alla fine, ciò che conta sono le persone, che vanno ascoltate e comprese più che giudicate.