Le relazioni tra social media e giornali non sono mai state chiare e definite. In virtù dell’incertezza del futuro, questi nuovi mezzi di comunicazione hanno messo in crisi la vecchia guardia, ovvero; la carta stampata.
Ospite ad InspiringPR, Daniele Bellasio, caporedattore e blogger del Sole 24 Ore affronta l’argomento mettendo al centro le comunità. Come comunicano le comunità della rete? “Le buone maniere sono il miglior piano editoriale che si possa avere” afferma. “Essere socievoli in rete è una strategia di successo, ed è questa la cosa bella del Web 2.0”. Secondo Bellasio, le buone maniere consentono di instaurare in rete un circolo virtuoso dove i canali unidirezionali diventano bidirezionali. “I giornali non sono più unidirezionali e l’informazione non è più vetrina ma dialogo grazie al Web 2.0; perché ci sia dialogo abbiamo bisogno di costruire una comunità dove ogni individuo apporta valore aggiunto, e per farlo è necessario essere noi stessi”. “Non abbiamo bisogno di essere qualcos’altro”. “Spesso siamo convinti che per stare in rete sia necessario, sempre più, essere qualcos’altro; con il rischio di sembrare ridicoli, insicuri della professionalità e influenzabili dal mezzo”.
Così Bellasio ci riporta all’originalità dell’individuo; capita tutti i giorni di vivere uno sdoppiamento di personalità ed essere al tempo stesso Mario Bambea (l’intellettuale di sinistra) ed il suo alter ego Bizio Capoccetti (comico razzista e triviale) della serie tv di Corrado Guzzanti.
Tutti noi abbiamo un identità composta da una parte formale ed un “secondo io”, la parte più divertente e leggera.
Il vantaggio delle comunità, deriva dall’interazione socievole tra i singoli individui. Per Bellasio la rete rievoca l’immagine del Caffe Greco dell’opera di Guttuso, come luogo di interazione e condivisione con l’altro; sui social, portiamo noi stessi e parliamo alla comunità condividendo contenuti. Essere arrabbiati non è lo stato d’animo giusto per fare comunità nel Web 2.0. Perché a parlar male dell’altro si fa peccato; ma in rete si fa addirittura danno alla propria strategia.
Altra regola che domina la rete secondo Bellasio è la velocità. “Bisogna pensare velocemente, agire velocemente e soprattutto accettare il fatto che la rete con Bizio Capoccetti metta in atto il “secondo io”; perché anche nell’informazione c’è una elemento di intrattenimento che aiuta a creare la comunità”. L’informazione oramai ha un ruolo chiave e fa sì che il contenuto prevalga senza essere vincolato al suo contenitore ovvero al suo strumento di divulgazione. Quando l’informazione vede al centro l’emozione, è proprio quest’ultima a diventare il centro della notizia perché fornisce valore aggiunto.
A conclusione del suo intervento Daniele Bellasio davanti alla platea della Scuola di San Giovanni Evangelista propone una citazione di David Garth:
Il miglior device che hai a disposizione è la persona che ti sta accanto.
Perché le persone sono il primo Social Network. Così come i giornali si rinnovano e trovano giovamento in questo circolo virtuoso tra giornale, sito e commenti nei social, anche la comunità si arricchisce di valore aggiunto grazie ai suoi individui. Unica necessità per favorire questa comunità: l’incontro.