Inspiring People: Daniele Chieffi

Conosciamo gli speaker di InspiringPR: DANIELE CHIEFFI risponde ad alcune domande dei ragazzi del Digital Team, un gruppo di giovani professionisti e studenti UniFerpi che gestiscono i social media di InspiringPR.

1. Cos’è l’ispirazione?

E’ uno squarcio luminoso che si apre improvvisamente su una tela grigia e monotona, che ti mostra cosa c’è oltre, ma per raggiungere quell’oltre è necessario essere pronti, preparati, aperti. L’ispirazione è un’occasione che ti chiede innanzitutto di avere una mente aperta ma se non hai lavorato, studiato, approfondito, se, insomma, non sei preparato, non riesci comunque a coglierla.

2. Dopo esserti a lungo occupato di giornalismo arrivando a ricoprire importanti ruoli, a un certo punto la tua strada ha virato verso la comunicazione aziendale, le relazioni pubbliche e sei “saltato” dall’altra parte della barricata…in questa scelta, c’entra l’ispirazione o la mancanza di ispirazione?

C’entra la curiosità e la voglia di scoprire e mettersi in gioco. Non mi sono mai stancato di fare il giornalista ma la curiosità su come fosse dall’altra parte ha avuto la meglio, così come la voglia di sfidarmi. Quasi subito, poi, ho capito che, in fin dei conti, “l’altra parte” in realtà non c’era, nel senso che il mondo della comunicazione è meno “separato” da quello del giornalismo di quel che si pensi, soprattutto nel mondo del Web, dove si utilizzano gli stessi “attrezzi del mestiere” e le stesse competenze, sia per fare giornalismo che comunicazione, sia pure con obiettivi diversi. Nel web bisogna essere molto più giornalisti di quanto si creda per fare i comunicatori. Chissà, forse l’avevo intuito e forse, in questo senso, ho avuto l’ispirazione quando ho deciso di intraprendere la carriera di comunicatore digitale. L’ispirazione che questa sarebbe stata la vera professione del futuro, ovvero quella del professionista della comunicazione, che riassumesse in sé competenze giornalistiche, comunicazionali, digitali, ecc.

3. Molti di noi ti hanno conosciuto durante la tua esperienza professionale a capo delle relazioni con i media online del Gruppo Unicredit, unità che non hai solo guidato ma hai contribuito a creare, aprendo la strada a una specializzazione che prima non c’era in Italia. Sei stato un innovatore che si è svegliato una mattina urlando “Eureka”? A un giovane che vuole intraprendere un percorso non ancora battuto, cosa ti senti di consigliare?

Quando iniziai ero effettivamente l’unico in Italia ad avere questo ruolo e mi sono sentito un po’ come i primi giornalisti dei quotidiani cartacei mandati a lavorare all’online, quasi fosse una punizione. Poi ho capito che, in realtà, esisteva l’esigenza, esistevano centinaia di domande ma nessuna risposta. Il mio compito era trovare queste risposte. Prima che un innovatore sono stato un esploratore. Ho studiato, tanto, ho cercato strade, ho commesso errori e ne ho fatto tesoro, ho sperimentato. Tutto questo percorso mi ha reso pronto per quando l’ispirazione si è al fine affacciata. Il velo si è strappato e ho potuto iniziare ad andare “oltre”. A quel punto, se vuoi, mi sono assunto il ruolo di innovatore ma solo nel senso di provare a dare un mio contributo, originale. Per chi, come me, ha l’enorme privilegio di percorrere sentieri non battuti, consiglio di studiare, tanto e sempre, di seguire l’istinto e di non arrendersi mai. I sentieri non battuti sono difficili per definizione, a volte spariscono nella boscaglia ma in realtà sono davanti a noi, bisogna solo trovarli.

4. Chiudiamo chiedendoti 3 fonti di ispirazione che guidano il tuo lavoro “di ingegnere di relazioni”… mai più senza…

Il mestiere del comunicatore digitale ha radici antiche e inaspettate. Quindi, mai più senza una conoscenza approfondita di sociologia, psicologia e antropologia. La Rete siamo noi ed essa è la declinazione digitale del nostro modo di essere sociali, di interagire l’un con l’altro e di influenzarci a vicenda. Se non lo capiamo a fondo non potremmo mai lavorare sul Web. E ancora, mai più senza le teorie e lo studio delle teorie della comunicazione di massa. Non è vero che il Web sia il luogo della disintermediazione. Fra persone direttamente certo, ma per quanto riguarda la comunicazione, i media, l’informazione, le notizie è un ambiente profondamente mediato. E’ necessario conoscere profondamente queste dinamiche. Infine, mai più senza la pratica, direi religiosa, dell’umiltà e del dubbio. Per comunicare in Rete c’è sempre qualcosa da imparare e non sai mai chi te la possa insegnare. Ho imparato più dal confronto con i miei studenti o con persone completamente digiune della materia che da libri scritti da grandi guru. In fondo non c’è nulla di più vivo, mutevole e dinamico della Rete, pensare di “conoscere il Web” suona stupidamente roboante come dire di “conoscere l’umanità”.

 

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