Anche quest’anno la bellezza del centro storico di Vicenza ha fatto da cornice al Festival Città Impresa, che si conferma sempre più un punto di riferimento per tutti coloro che si interessano di territorio, economia politica e cultura. Tanti i giovani presenti, a conferma che l’evento raggruppa ogni anno non solo esperti del settore ma anche nuove menti che colgono l’occasione per conoscere, scoprire, trovare ispirazione.
I dibattiti erano molti e diversificati, ognuno caratterizzato da speaker e protagonisti d’eccezione, come nell’incontro “Piccole industrie e Internet delle cose”, che ha visto la partecipazione di Marco Bettiol, docente di Marketing all’Università di Padova e autore di “Raccontare il Made in Italy” (Marsilio), Pietro Francesco De Lotto, direttore Confartigianato Vicenza, Mauro Ferrazza, direttore generale Ferrazza e Gian Luca Gortani, direttore Confartigianato Udine.
Durante il dibattito si è discusso di come oggi sia in corso una 4^ rivoluzione industriale e di come le nostre imprese si trovino ad affrontarla continuamente, costrette a reinventarsi e a pensare a nuove tecnologie a sostegno dei prodotti. In un mercato in cui «c’è richiesta di enorme autenticità, che deriva dalle tradizioni che non possono essere copiate e riprodotte altrove» – dice Bettiol- le imprese devono puntare sulla personalizzazione del prodotto. A conferma di questo Ferrazza afferma che «è fondamentale dare al cliente ciò che vuole», a sottolineare quanto sia necessario rimettere la persona al centro del modello di business aziendale, capire a fondo la sua richiesta e offrirgliela. Come? Tramite i dati che, continua Ferrazza, consentono un incremento notevole delle prestazioni aziendali. Ecco dunque che le nuove tecnologie ci vengono in aiuto facilitando, ad esempio, la raccolta di informazioni sui nostri utenti e clienti.
Per affrontare l’ondata di cambiamento bisogna innanzitutto partire da noi stessi, dall’Italia, conoscerci e capire chi siamo per capire quale direzione intraprendere e l’obiettivo da raggiungere. Il Piano Calenda, come detto da De Lotto, rappresenta, con la creazione dei Competence Center, una nuova grande opportunità per i territori che li ospiteranno e per l’Italia intera, formando nuovi professionisti esperti di tecnologie e metodi, che renderanno più attrattivo il nostro territorio per tutti coloro che vorranno investirvi.
Nella stessa giornata Giuseppe De Rita, presidente Censis, Maurizio Landini, segretario generale FIOM-CGIL e Tommaso Nannicini, docente Università Bocconi, sono stati i protagonisti dell’incontro “Il Nuovo Quarto Stato: I Vinti della Globalizzazione”: ne è emersa una vera e propria fotografia della situazione italiana attuale, a monte di un’indagine dei comportamenti passati che hanno portato il nostro Paese alla situazione che ci troviamo a vivere oggi.
Seppur con visioni diverse fra loro, i tre ospiti hanno senza dubbio trovato un comune punto d’incontro: l’Italia, in questo momento delicato di transizione, è una vinta di se stessa, come sottolinea Nannicini: «Più che di vinti della globalizzazione, per l’Italia parlerei di vinti del cambiamento».
Ma se da una parte abbiamo la constatazione della difficoltà del nostro Paese oggi, dall’altra la possibilità di ampliare le tecnologie e le metodologie necessarie per aumentare la comunicazione del suo valore, quale può essere un punto d’incontro concreto tra due posizione apparentemente così distanti? Ancora una volta la voglia di cambiare, ma di un cambiamento positivo, quello possibile solo investendo in coloro che sono i suoi veri portatori: i giovani ispirati e pieni di ispirazione da cui trarre solo il meglio.