Quando “il futuro non è più quello di una volta”, quello a dover cambiare è il nostro approccio al presente. Una consapevolezza che Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e professore di Museologia all’Università degli Studi di Milano, è riuscito a trasmettere con il suo intervento alla IV edizione di InspiringPR.
Quella che viviamo è un’epoca di grandi discontinuità rispetto ad un recente passato: i cambiamenti climatici, il costante aumento della popolazione, l’impatto sempre maggiore che l’uomo ha sul nostro pianeta sono fenomeni da non ignorare. Come andare incontro a questa nuova realtà?
Per poter incontrare la realtà che stiamo vivendo, la dobbiamo prima conoscere e, interlocutori fondamentali per comprenderla sono innanzitutto i musei.
“I musei oggi, quelli scientifici tecnologici in particolare, sono un’esperienza interattiva” ha ricordato Galli. Ci sono laboratori da poter frequentare, incontri con personalità di spicco nel mondo della e numerose attività da poter svolgere durante la visita. All’avanguardia per quanto riguarda il donare un’esperienza ai visitatori, i musei scientifico tecnologici devono, secondo l’opinione di Fiorenzo Galli, compiere un ulteriore passo in avanti: da luogo di incontro fra persone e scienza, fra persone e modernità, quello che devono diventare ora è un luogo di incontro con la realtà.
I musei possono non solo custodire il passato ma anche spiegare il presente e trasmettere il futuro
Secondo Galli, un futuro reso incerto dallo stile di vita occidentale, che consuma ogni anno più risorse di quante il pianeta ne possa offrire. La sostenibilità secondo lui è la vera sfida. “Con la cieca speranza che la tecnologia potesse risolvere ogni danno provocato dalla continua crescita, dal continuo sviluppo, abbiamo consumato troppe risorse” ha sottolineato con forza. E ancora “l’earth overshoot day, il giorno dell’anno in cui il consumo di risorse supera la capacità rigenerativa del pianeta per quell’anno, cade sempre prima. Le preoccupanti conseguenze di questo sovra consumo di risorse non possono essere evitate sperando nel progresso tecnologico”.
Per poter andare incontro al futuro è dunque necessaria una rivoluzione culturale, e quale luogo se non un museo, “tempio laico della cultura”, può trasmettere questo cambio di paradigma?
Una rivoluzione culturale che deve partire dal modo in cui passiamo il nostro tempo, dal valore che gli attribuiamo. La società occidentale fonda il suo benessere sul possesso di beni materiali, e ha perso di vista il valore della qualità del tempo. Tornare a dare valore al tempo è riportare un equilibrio nella nostra società, dopo il destabilizzante squilibrio del recente passato, che ha così gravemente danneggiato le risorse del nostro pianeta.
Qualità del tempo che superi la quantità di consumi: Fiorenzo Galli dal palco di InspiringPR ci ha invitato a spendere meglio il nostro tempo, a rallentare e ad osservare, per un futuro più sostenibile.
Il presente che i musei, soprattutto quelli tecnologici, devono saper raccontare è questo secondo Fiorenzo Galli, LA sfida da affrontare per rendere concreta un’innovazione sociale sostenibile.