di Elisa Mrakic
Immaginate di vivere in un villaggio ideale all’interno del quale ognuno ricopre un ruolo ben preciso definito dalle caratteristiche e competenze individuali che vengono messe al servizio del funzionamento e del benessere dell’intero gruppo. Questo è l’obiettivo di The Village, un progetto sullo sviluppo delle competenze sociali proposto da Dof e Itaca presentato in anteprima nazionale nel 2011 a Trieste.
Come ci spiega Giovanna Tinunin, specializzata in counseling per lo sviluppo organizzativo e una tra gli speaker della terza edizione di InspiringPR, The Village è un villaggio ideale, archetipico, metafora di ogni gruppo che si trova a condividere un interesse comune. Un gioco, quindi, basato su 15 carte rappresentanti altrettanti ruoli con competenze distintive che definiscono all’interno del gruppo l’apporto che ognuno offre alla squadra.
Ogni gruppo, ogni organizzazione ha bisogno dell’insieme di queste figure. C’è chi ha più bisogno di una piuttosto che dell’altra in base al periodo in cui ci si trova.
Durante il suo intervento ci fa “visitare” questo villaggio presentandoci alcuni dei suoi abitanti; primo tra tutti: lo sciamano. Questa figura esprime il motore sociale del gruppo, il leader che ha saputo indicare la rotta, dotato di una visione sistematica che gli permette di leggere i segnali del contesto, collegare dimensioni diverse, vedere le potenzialità delle cose prima che accadano. Come ognuno di noi, anche gli abitanti del villaggio, oltre alle abilità possiedono anche difetti; quello dello sciamano risiede nella possibilità di perdere il contatto con il presente producendo visioni scollegate dalla realtà.
In occasione di InspiringPR, Giovanna Tinunin ci offre l’identikit del buon comunicatore proponendoci tre delle figure del villaggio: il fabbro, il narratore e il mercante-esploratore.
Il fabbro ha la capacità di arrivare in profondità nelle cose, molto attento ai dettagli, rischia però di trasformare la perfezione in perfezionismo.
Il narratore ha come competenza distintiva la narrazione efficace: è colui in grado di tenere insieme il gruppo e ha il compito di far arrivare all’esterno l’identità e il messaggio dello stesso; si identifica, quindi, come la figura di raccordo tra l’interno e l’esterno di una comunità, gruppo o organizzazione.
Il mercante-esploratore cerca sempre nuovi stimoli, strumenti anche fuori dal villaggio. Questa è una figura centrale per il comunicatore in quanto in comunicazione è fondamentale essere sempre oltre la soglia dell’innovazione.
Il suo intervento sembra a tratti trasportarci a quando da bambini si contrattavano le figurine con gli amici per creare la “squadra perfetta”, l’obiettivo di The Village non differisce molto da questo.
The Village mette a confronto queste figure e fa emergere le storie di confronto, di dialogo o di mancato dialogo presenti all’interno dell’organizzazione con l’obiettivo di creare un ambiente positivo e ideale al raggiungimento degli obiettivi del gruppo.
Il dialogo è, quindi, il filo conduttore, la componente imprescindibile perché possa avvenire ciò.
All’interno di questa società ideale si può dialogare partendo dal presupposto che si conosce la propria identità, la propria posizione e che la si può esprimere nel rispetto dell’identità altrui.
Giovanna Tinunin conclude il suo intervento invitando il pubblico all’auto-dialogo e a porsi due domande: qual è la vostra carta come persone? Chi siete in questo momento? Il dialogo con sé stessi è alla base del dialogo e il confronto aziendale e, a questo proposito, invita a chiedersi quali di queste figure sono presenti nella propria organizzazione e che tipo di bilanciamento si è trovato tra le competenze e le caratteristiche di ogni individuo; di quali carte si ha bisogno, quali si devono compensare, quali far crescere all’interno del team, quali cercare all’esterno.