di Filippo Nani
InspiringPR, pur utilizzando un format apparentemente “leggero” è il tentativo da parte della delegazione Ferpi Triveneto di affermare la centralità del ruolo dei relatori pubblici all’interno delle organizzazioni, tanto più in un’epoca come la nostra in cui attivare e governare il processo di comunicazione, e quindi il rapporto con gli stakeholder, è diventata l’essenza stessa delle organizzazioni. Nell’edizione 2015 il tema dominante era l’ascolto perché ascoltare è oggi una delle funzioni più rilevanti e significative nell’attività di comunicazione.
La comunicazione è in realtà “mettere qualcosa in comune con qualcuno”, una visione che implica con sempre maggiore forza il ricollocamento del destinatario al centro del processo comunicativo, con due conseguenze: da una parte l’ascolto assume un ruolo centrale nell’intero processo; dall’altra quando non si riesce a colpire il bersaglio/destinatario, la “colpa” non è più del ricevente ma dell’emittente. Siamo quindi passati dal monologo al dialogo, attraverso la grande rivoluzione dell’ascolto e la valorizzazione del concetto di “empatia”.
Non a caso la parola chiave dell’edizione 2016 di InspiringPR è Dialogo. Per comprendere a fondo i problemi e le aspettative degli stakeholder-influenti dobbiamo stabilire con loro un confronto costante e produttivo che solo un dialogo efficace e costante è in grado di produrre. Il significativo estensivo della parola che ne dà, ad esempio un dizionario come il Devoto-Oli, ne conferma tutta la sua rilevanza: capacità di comunicazione e comprensione reciproca.
Dal monologo al dialogo: la grande rivoluzione dell’ascolto.
di Giampietro Vecchiato
Per ascoltare bene non bastano due buone orecchie, anche se udire bene è già un buon punto di partenza.
“Non c’è peggior sordo di chi non voglia… capire”.
È questa la versione aggiornata del noto motto che sottolinea, nell’epoca dell’enfasi sul saper comunicare, che la migliore comunicazione perde tutto il suo valore se non c’è la collaborazione dell’ascoltatore. Per ascoltare bene è indispensabile mettersi nei panni dell’altro, porsi nella sua stessa ottica, percorrere al suo fianco un tratto di strada per capire al meglio le sue aspettative, i suoi desideri, le sue paure. Chi non sa ascoltare trasmette ai suoi interlocutori una sensazione di indifferenza o comunque di scarso interesse, che a sua volta rende difficoltosa, se non conflittuale, la relazione. Ascoltare è oggi una delle funzioni più rilevanti e significative nell’attività di comunicazione, che indirizza, guida e controlla l’intero processo e i suoi risultati: dall’informazione alla comunicazione d’impresa; dalla relazione interpersonale alla comunicazione sociale; dalla comunicazione pubblica alla comunicazione politica.
Le relazioni non vengono create e assemblate in modo casuale, al contrario sono il frutto di una costante apertura, di contatti e collegamenti formali e informali, di relazioni periodicamente “rinfrescate”.