Conosciamo gli speaker di InspiringPR: MASSIMILIANO ZANE risponde ad alcune domande dei ragazzi del Digital Team, un gruppo di giovani professionisti e studenti UniFerpi che gestiscono i social media di InspiringPR.
Che cos’è l’ispirazione?
Un viaggio nella bellezza senza tempo.
In che modo l’ispirazione influenza la tua professione?
Per lavorare nell’arte e nella cultura, particolarmente oggi, è necessario “andare oltre”, intervenire su proprietà che superano quelle materiali fino ad arrivare a toccare le proprie ed altrui corde emozionali; perchè l’arte è “ispirazione” per definizione, e lavorarci vuol dire lasciarsi coinvolgere ed affascinare dalla sua complessa semplicità comunicativa. E i musei, che sono detentori dell’arte, sono luoghi di “narrazione” ed ispirazione speciali, unici.
Il nuovo trend della cultura, sono le app dei musei come “Art Envi, Artnear, Art Authority, Arounder Touch” , vere protagoniste del momento. Su Wired, con cui collabori, hai così descritto “il futuro dell’arte e della cultura”. Le App si rivelano dunque risorsa importante tanto per la comunicazione dei prodotti culturali, quanto per la didattica, il marketing e l’engagement dei musei. Come cambiano il modo di “visitare un museo” o di pensare la cultura?
Ormai Musei e Cultura si offrono quale terreno fertile per coltivare nuove vie di comunicazione e di contatto soprattutto tra patrimonio, comunità e pubblici proprio grazie a strumenti e approcci (tecnici ed intellettuali) sempre più innovativi. Dalle App al 3D, da interfacce sempre più integrate fino ad exhibit interattivi, allestimenti, video ed esperienze multimediali e multisensoriali, fino ai selfie, nei musei stiamo assistendo a vere e proprie rivoluzioni concettuali e ad accelerazioni tecnologiche senza precedenti.
La tecnologia smart si è inserita prepotentemente nel “vecchio”concetto di Cultura aprendo un varco verso una nuova idea di gestione, di comunicazione “in-out”, di “engagement” e “audience development” e, forse, di una nuova idea dell’essenza stessa del Museo il cui focus oggi si rivolge anche alla “Partecipazione”. Da una linea di contatto tipicamente Top-Down stiamo velocemente passando ad una Bottom-Up in cui il nostro rapporto con la Cultura ha un taglio sempre più personalizzato e personalizzabile, “su misura”, e questo sta sviluppando un nuovo paradigma sia nelle comunità reali (off-line) che in quelle virtuali (on-line) dei Musei: un museo in sé è uno strumento “Identitario” che ora è anche e sempre più un mezzo di mediazione, di sviluppo, in cui i visitatori hanno la possibilità di racconto, non solo di contemplazione; non solo i Musei “parlano” ai visitatori ma anche li “ascoltano”, in un rapporto attivo e reattivo in cui l’ospite viene invitato a farsi partecipe creatore e distributore di contenuti. Il Museo 2.0 non e più solo un luogo di educazione ma sempre più un catalizzatore di relazioni sociali in cui le arti si mescolano al quotidiano.
Spesso un percorso di studi – o professionale – nel mondo della cultura, in Italia, viene visto come un livello B: qualcosa sta cambiando nella percezione di queste professioni? Ruoli come quelli del Consulente di Gestione Museale o del Museum Manager possono esser visti come una risorsa per il nostro Paese?
Educare alla Cultura ed investire in Formazione ed Educazione è il più efficace intervento di crescita che lo Stato dovrebbe perseguire, perchè la Cultura, in Italia, non solo è una risorsa, ma è “LA” risorsa. Per stare sul mercato, però, non basta più vendere “un prodotto”, e com’è vero questo in tutti i settori, lo è anche per la Cultura. L’evoluzione prevede l’adattamento e nuove sfide e nuovi mercati prevedono nuove competenze, nuovi ruoli; figure come la mia, di consulenza, e quelle manageriali mutuate da altri ambienti, particolarmente nel campo della cultura, servono a fare da ponte, ad affiancare le risorse interne di musei e istituzioni culturali negli importanti processi di cambiamento.
Unica ed inimitabile, la Cultura italiana è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità e proprio per questo è un “Valore Aggiunto” capace come pochi di fare la differenza. Sfortunatamente questo “Valore” non è riuscito ancora ad esprimere completamente le proprie potenzialità, perchè ad una legislazione estremamente attenta al “Valore Identitario” ed alla Tutela, non è seguita un’altrettanta concreta visione d’insieme rivolta alla Valorizzazione intesa come “Messa-A-Valore” (anche turistico) del nostro patrimonio; una visione che figure altre rispetto ai “puri storici/conservatori” possono avere, proporre e realizzare, una visione più ad ampio spettro, più agile e snella nella gestione, più attenta ad obiettivi e programmazione strategica, alla definizione di una serie di modelli incentrati sulle partnership ed alla comunicazione (interna ed esterna), in pratica che miri a “Ri-Valutare” la scarsa capacità di attrazione di un immenso patrimonio che un sistema come il nostro putroppo ha spesso penalizzato.