Conosciamo gli speaker di InspiringPR: FRANCA GRIMALDI risponde ad alcune domande dei ragazzi del Digital Team, un gruppo di giovani professionisti e studenti UniFerpi che gestiscono i social media di InspiringPR.
1. Cos’è l’ispirazione?
“L’ispirazione non dà preavvisi” scriveva Gabriel Garcia Marquez, arriva senza un ordine. Senza regole. Sta a noi riconoscerla ed accoglierla .Sappiamo che la parola viene dal latino in-spirare, cioè soffiare dentro. Ma chi o che cosa soffia dentro di noi nel momento in cui guardiamo la realtà con un nuovo sguardo? Può essere un sorriso, una parola, un suono, un’atmosfera. E allora è stupore, scoperta, creazione. E’ energia. Come metterci in sintonia con questa energia, e poi come attirare questa energia dipende dalla capacità di fare silenzio dentro di noi e metterci in ascolto. L’ispirazione ,a mio avviso, rappresenta il collegamento con un qualcosa di superiore, divino .
2.Tu sei un’attrice, doppiatrice che ha seguito un percorso di studio sulla ricerca vocale e la comunicazione fino a dedicarsi con una ONLUS all’importanza del dialogo fra le persone e la scoperta dei suoni nel mondo. Una vita intrinseca di ricerca interiore e spinta alla motivazione verso gli altri; in tutto questo, l’ispirazione che ruolo ha avuto? Chi e cosa è stato di ispirazione nelle tue scelte? Il teatro, la musica, le performing arts come possono essere ispirazione oggi per le persone?
Fin da bambina ho “subito” il fascino della voce e delle parole; ho avuto la fortuna di incontrare il mio percorso da piccola .Sono stata guidata dalla “voc-azione”. La vocazione si esprime in molti modi come fascinazioni , sogni , volontà, intuizioni, ostinazioni, che mirano a costruirsi un’identità anche professionale che non sia frutto di una reazione alle difficoltà, ma che sia “pro-attiva” cioè proiettata in avanti verso il benessere, i propri desideri e talenti. Per far crescere la nostra vocazione è importante coltivare tutte quelle azioni che ci ispirano. Si, sono stata ispirata spesso dalle mie stesse passioni: la pittura, la musica, la poesia, il teatro, il tai chi, la meditazione, la natura… ovunque vi sia luce , armonia e bellezza possiamo trovare la nostra principale fonte d’ispirazione non solo per lo sviluppo personale e professionale, ma anche per il miglioramento aziendale e sociale.
3.“Prestare la voce” significa anche interpretare emozioni che si discostano dal proprio sentire: qual è il segreto per riuscirci? e partendo da questo, come è possibile gestire le proprie emozioni quando ci si trova a svolgere un lavoro a contatto con il pubblico e con i pubblici?
Per dare senso ed espressione alle parole è necessario esercizio ed identificazione nel ruolo. A partire dall’interpretazione del testo (analisi logico-grammaticale), l’attore deve risalire allo stato d’animo del personaggio (cosa prova e perché) e alle intenzioni del personaggio (cosa vuole ottenere e in che modo), senza però dimenticare la sua incarnazione.
Anche i grandi oratori hanno sempre puntato su queste caratteristiche ,sulla forza delle parole, della voce e sulla carica emotiva. Dal momento che sappiamo che l’emozione che esprimiamo attraverso il suono emesso è spesso più importante del significato delle parole, dobbiamo entrare in contatto con la nostra capacità di essere autentici nei sentimenti che proviamo, senza però lasciarci condizionare da essi.
Daniel Goleman dice:“ Comunicare non significa solo inviare informazioni all’indirizzo di un’altra persona. Significa creare negli altri un’esperienza, coinvolgerli fin nelle viscere e questa è un’abilità emotiva”
E naturale avere quel certo batticuore prima di cominciare a parlare?
L’emotività, caratteristica di ognuno di noi anche apparentemente calmissimo, non riesce ad essere repressa in situazioni pubbliche e tende a manifestarsi in modo evidente: per ovviare, almeno in parte, a questo inconveniente bisogna prepararsi. Generalmente quando si è tesi si respira alto, lontano dal baricentro geografico del corpo. Caricando troppo la parte alta del corpo, si perde facilmente equilibrio e energia.
Fortunatamente, i cambiamenti fisiologici che accompagnano lo stress possono essere agevolati o invertiti da una lenta e profonda respirazione e da esercizi preparatori che aiutino a liberarsi dagli accumuli di tensione.