Conosciamo gli speaker di InspiringPR: RAFFAELE CIRULLO risponde ad alcune domande dei ragazzi del Digital Team, un gruppo di giovani professionisti e studenti UniFerpi che gestiscono i social media di InspiringPR.
1. Cos’è l’ispirazione?
In termini generali, direi che l’ispirazione è un particolare stato d’animo e della mente che ci spinge a dar vita a qualcosa di nuovo. Perché il risultato abbia successo, tuttavia, l’ispirazione non può essere fine a se stessa ma deve saper coniugare l’inventiva e la creatività con l’intelligenza e la concretezza. In questo senso, mi piace citare l’ormai arcinota frase di Steve Jobs “stay foolish, stay hungry” come perfetta sintesi di questo mix, laddove la “follia” rappresenta il lato emotivo mentre la “fame” quello razionale.
Per quanto mi riguarda, e in relazione al mestiere che faccio, aggiungo anche che le continue innovazioni tecnologiche degli ultimi anni rappresentano in questo senso uno stimolo straordinario a creare nuove soluzioni capaci di coinvolgere un crescente numero di persone. Come ho avuto modo di scrivere sul mio blog, la ricerca e lo sviluppo possono essere molto più che ricerca di una ispirazione che porti a nuovi sbocchi tecnologici: possono essere fonte d’ispirazione già loro stesse.
2. Open companies, open data, big data, Internet of Things…il digital che apre le porte, rende “fluida” l’informazione e trasforma le relazioni non solo fra azienda-stakeholders ma anche fra persone e oggetti, è questa l’ispirazione verso cui volgere lo sguardo? Con che attitudine?
Direi proprio di sì. L’avvento del digital rappresenta un’autentica rivoluzione nel rapporto tra i cittadini, le aziende e le istituzioni così come l’Internet of Things è destinato a cambiare per sempre la relazione tra le cose e gli esseri umani che le utilizzano. Per rispondere alla domanda, l’attitudine con cui affrontare questi cambiamenti epocali dev’essere quella che si ha di fronte alle grandi sfide: vivere le trasformazioni intorno a noi come una grande opportunità per migliorare la realtà in cui viviamo. Realtà che va letta nella sua accezione più ampia: dalla vita privata a quella lavorativa sino ai rapporti interpersonali. In quest’ottica, chi lavora nel campo della comunicazione e delle pubbliche relazioni è certamente in una posizione privilegiata, ma ha anche maggiori responsabilità nei confronti dell’opinione pubblica e dei cittadini comuni.
3. Enel è sicuramente d’ispirazione nelle sue campagne come #guardiamoavanti, che proietta lo storytelling di #guerrieri continuando a incentrare il focus “energia” sulle persone, lasciando il ruolo dell’azienda a “Enabler”. In linea con queste scelte, secondo lei l’ispirazione oggi è figlia della società? C’è un ritorno al sentire delle persone? L’energia è in noi?
Credo che l’ispirazione sia sempre figlia della società, intesa come l’insieme di situazioni sociali e culturali ben determinate. Detto questo, esistono particolari circostanze che favoriscono la nascita di determinati fenomeni. Ad esempio, le campagne di Enel a cui si fa riferimento sono il frutto di una particolare attitudine aziendale a percorrere nuove strade anche per quanto riguarda il campo della comunicazione. E la scelta di usare strumenti come i social media e lo storytelling in modo sistematico ne è una chiara testimonianza.
D’altro canto, va anche sottolineato come la centralità delle persone e del loro sentire sia sempre stata al primo posto nelle attività del Gruppo sin dalla sua nascita. Ed è proprio questa caratteristica che ha permesso a Enel di essere vissuta dagli italiani come una fedele “compagna di viaggio” nel cammino percorso dal Paese negli ultimi 50 anni.