Le parole di Tiziana quando racconta il progetto africano “Golfini Rossi,” ricordano certe pagine cariche luce e di nostalgia di Karen Blixen in “Out of Africa”, libro che lessi ventenne d’estate nel giardino della casa di famiglia di rientro dall’Erasmus a Parigi. L’Africa è nella storia di vita di Tiziana Bernardi uno spartiacque tra la vita da direttore centrale di Unicredit, ad un’altra vita votata al prossimo con l’energia e la determinazione di una grande manager.
Nel giro di tre mesi cambiò il suo obiettivo di vita, rivolgendo le risorse professionali ad un’impresa epocale: “cambiare certe cose del mondo” partendo da un monastero sperduto nella savana tanzaniana.
La svolta di Tiziana: dal mondo imprenditoriale al sogno di un futuro più giusto e più umano.
Cosa succede a Tiziana Bernardi? Arrivata a vertici altissimi e con una vita professionale invidiata e ricca di trofei, capisce che quella vita la deve riformulare. Lo stop arriva da un motivo personale. Da quel momento capisce che il suo immenso dolore può essere sopportato e “attraversato” se la mente e il cuore affiancano iniziative umanitarie di più grande respiro e un po’ folli, come folle a volte è la vita quando ti mette con le spalle al muro. E in questo nuovo percorso punta tutto sulla rete di relazioni di professionisti che abbiano un’anima, umanità e coraggio, caratteristiche non scindibili ne adattabili a compromessi al ribasso.
Tiziana è una persona che ha sempre cercato di vivere il proprio sistema valoriale nella vita professionale e personale, indistintamente e sempre con uno sguardo aperto all’altro. A parlarci ci si sente avvolti da una sensazione di benessere e si ha la percezione che sia venuta a conoscenza di qualche segreto chiave dell’esistenza. È anche per questo che, nonostante fatiche, errori, delusioni e dolori, si definisce una donna felice.
Quando ho preso in mano la sua scheda, organizzando la nona edizione del Festival InspiringPR ho pensato che Tiziana sia l’esempio di unione armonica tra vita professionale e personale. Si può essere bravi professionisti e persone mediocri, egoiste, ego centrate? No. Tiziana è anche l’esempio del valore delle relazioni umane che hanno un peso non monetizzabile ma completano la persona che siamo.
«Scusi lei, mi aiuta?» La onlus Golfini Rossi, i progetti e la rete di relazioni
La seconda vita in chiave altruista di Tiziana Bernardi si rivela in formidabili progetti di imprenditorialità per salvare i bambini africani e le loro comunità intorno al monastero benedettino di Mvimwa, in Tanzania. I dieci villaggi intorno al monastero sono abitati da 20mila persone, il distretto di Nkasi da 320mila e l’intera ragione di Rukwa da un milione e mezzo di abitanti. Il 60% dei bambini sono denutriti e la vita media è di 50 anni.
La onlus Golfini Rossi (dal colore delle divise dei bambini della scuola primaria in Africa) ha un obiettivo alto: combattere la fame, dare assistenza sanitaria di base, educare su igiene e nutrizione, creare imprese e posti di lavoro. Come lo fa?
La forza di Tiziana è la competenza manageriale, la capacità di chiedere e di esporsi in prima persona. La rete di relazioni creata nel tempo le ha permesso di coinvolgere nei suoi progetti tante persone a titolo volontario e gratuito: da medici, a scienziati, da ingegneri e architetti a nutrizionisti e docenti universitari. È grazie a questa formidabile rete di relazioni professionali e umane che in poco tempo il progetto diventa realtà.
Quale messaggio Tiziana Bernardi vuole lasciare a InspiringPR? Che si può essere professionisti e spirituali insieme. Non significa essere credenti cristiani, significa riconoscere la spiritualità come parte essenziale del benessere dell’uomo. Per Tiziana tutti abbiamo bisogno di sperare che esista qualcosa di diverso, oltre che noi stessi.
Post-fazione:
Tiziana ci è stata segnalata da Giovanni Albano, il medico empatico e “gentile” dell’edizione numero otto di InspiringPR, quella appunto sul tema Gentilezza (qui un breve remainder), e oggi nel nostro Comitato Scientifico.